lunedì 2 luglio 2012

Chair Magazine / Italy


                                 Rinat Shingareev. E la pop art iconografica.
                                       Il pittore russo che altera la realtà.

“La fantasia è una forza della natura. Non basta questo a riempire un uomo di estasi? Fantasia, fantasia, fantasia” – Saul Bellow

Lunghe setole morbide, fissate ad un sottile manico in legno, si tuffano nella tavolozza che accoglie, in modo disordinato, i densi e odorosi colori a olio. Una grande tela bianca pronta a catturare la scalpitante fantasia di chi vi si pone d’avanti.

La mano incerta di un bambino guida il pennello. Sin dalla prima riga disegnata su tela, Rinat, comincia ad avere l’ingenua consapevolezza di racchiudere in sé qualcosa di speciale.

Da piccolissimo passava molto tempo a disegnare eroi dei fumetti e vari personaggi dei cartoni animati. Fino a qui nulla di strano, lo fanno quasi tutti i bambini, ma per suoi disegni, compagni di scuola e vicini di casa, passavano interi pomeriggi in fila aspettando di averne uno. E se si considera che produceva quattro o cinque piccoli capolavori al giorno, la richiesta era molto alta.
 Crescendo cominciò a partecipare a tutte le mostre e ai concorsi di pittura che venivano proposti dalla scuola media che frequentava. È inutile dire che le opere presentate venivano spesso, se non sempre, premiate, o comunque, riconosciute come migliori. I primi a rendersi conto delle capacità artistiche dell’acerbo pittore, furono i genitori degli altri ragazzi che cominciarono a commissionargli dei dipinti. La loro grande soddisfazione divenne, per Rinat, una fonte di grande gratificazione che alimentò in lui la sicurezza e il forte desiderio di voler fare, da grande, l’Artista.

“La mia arte dovrebbe portare solo emozioni positive. Sono un osservatore che commenta tutto ciò che lo circonda. Mixando colori saturi, situazioni insolite e personaggi noti, nella mia pop-art iconografica”

Comincia a studiare educazione artistica in Russia, nella scuola di belle arti, dove segue una moltitudine di corsi diversi, dall’interior design al web design. I suoi studi lo hanno portato in Italia, dove ha frequentato l’Accademia di Belle Arti, completando il suo percorso con la lode.

Oggi Rinat Shingareev è un giovane artista ventiseienne, conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo. Le sue opere sono insolite e brillanti. Rappresentano personaggi celebri in situazioni insolite, con uno sfondo di improbabili colori sgargianti. Un artista che rappresenta la realtà mostrando il lato più nascosto dei volti a noi più noti, ai quali si avvicina senza avere nessun pregiudizio politico o ideologico. Un modo nuovo di rendere ironica o, se vogliamo, ridicola la società nella quale viviamo. George Bush abbraccia un coniglio gigante, Barack Obama sbuca da un girasole, la star Madonna diventa un’improbabile suora. Da Silvio Berlusconi a Michael Jackson, la pop art di Shingareev è simpaticamente dissacrate e ricca di simbolismi chiari e ben visibili.

Rinat Shingareev viene oggi definito, dagli esperti, uno dei più grandi artisti in vita.

I colori e l’ironia di ogni sua opera sono l’esatto frutto della fantasia di un ragazzo che, attraverso i suoi occhi, filtra la realtà.
 Io non sono un’esperta d’arte, ma rimango affascinata dalla meravigliosa capacità che ha questo giovane pittore russo di liberare la propria fantasia, fantasia che appartiene a tutti noi, ma sono solo in pochi a saperla esprimere con così tanta chiarezze e facilità. Io amo definirli Artisti e, senza ombra di dubbio Rinat lo è.

Di Agnese Failla

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